Il tavolo per la revisione della remunerazione per le farmacie è ripartito, «ci auguriamo che a breve possa essere ripreso anche quello con la distribuzione intermedia e che si trovino modalità perché il settore possa tornare a essere sostenibile». A sottolinearlo è Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi in un’intervista pubblicata sul notiziario dell’associazione F-online.
Farmacie e distributori colpiti da crisi Covid-19
«I dati recenti, all’indomani delle riaperture dopo il lockdown», spiega Mirone, «fanno emergere uno stato di grande sofferenza del settore, che in realtà è comune anche al resto d’Europa. A parte un picco riscontrato a marzo, i mesi del periodo emergenziale sono segnati da un calo notevole, non solo per l’etico, ma anche per il comparto commerciale, facendo emergere ancora di più i limiti di una politica che ha via via ricercato la contrazione della voce di spesa Ssn e di una sostenibilità che si è dovuta basare sull’extra-farmaco». Un intervento da parte pubblica, «è, a questo punto, ancora più importante, perché a rischio è l’assistenza sanitaria e farmaceutica dei cittadini. Guardiamo con favore la ripresa del tavolo sulla remunerazione, che al momento vede riunite le farmacie. Per quanto ci riguarda, in accordo con Adf, abbiamo elaborato una serie di proposte e ora ci aspettiamo di essere convocati a stretto giro. È fondamentale che le Istituzioni capiscano che la rete sul territorio rappresentata dalle farmacie e dalla distribuzione intermedia, oggi ancora di più, deve essere sostenuta, anche per continuare a garantire quella assistenza così determinante, soprattutto in una emergenza come quella rappresentata dal Covid-19».
Aumentare farmaci in convenzionata e in Dpc
Tra i punti su cui la riflessione dovrà vertere c’è anche il ritorno dei farmaci innovativi in farmacia: «La rete delle farmacie e della distribuzione intermedia è in grado di offrire un servizio ai cittadini nella dispensazione dei farmaci – in termini di logistica, prossimità territoriale, capillarità, ampiezza oraria, ma anche presa in carico del paziente – imprescindibile. Il nostro auspicio è che si possa determinare un recupero nella territoriale di molti farmaci ora distribuiti in diretta, anche, ove necessario, con un passaggio intermedio in distribuzione per conto. È ormai opinione diffusa che i farmaci debbano essere dove c’è il cittadino, che spesso ha bisogno di essere seguito quotidianamente nel suo percorso di cura, fatto di dubbi, momenti di sconforto, e, purtroppo, talvolta, anche errori».
E-commerce cresce ma vanno favoriti modelli di tutela del cittadino
Infine, da Mirone parte anche un’altra riflessione: «Il lockdown ha spinto molti cittadini a rivolgersi agli acquisti online e, anche se in questo ultimo periodo, che vede una mobilità quasi normale, il trend è in diminuzione, è evidente che si è avviato un percorso da cui non si torna indietro. Quando si tratta di farmaci, tuttavia, l’e-commerce ha bisogno di molte cautele e di essere sostenuto da campagne di informazione e sensibilizzazione che spingano i cittadini a rivolgersi a canali legali e non incorrere nella contraffazione. Ma, oltre a questo, credo che occorra continuare a valorizzare, anche in questo canale, la presenza, il sostegno e il consiglio del farmacista, indispensabile quando si tratta di prodotti così delicati. Il cittadino non va lasciato solo e per questo credo sia importante sviluppare quei progetti che consentano la continuità relazionale con la propria farmacia di fiducia, come per esempio le modalità click and collect».
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