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COVID-19, MIRONE: RAPPORTO FARMACIE-DISTRIBUTORI DA CONSOLIDARE, SERVE ANCHE NUOVA REMUNERAZIONE
L’emergenza sanitaria in corso ha reso ancora più evidente il ruolo e l’importanza della rete composta da farmacie e distribuzione intermedia nel garantire la continuità dell’assistenza farmaceutica alla popolazione, ma anche nell’offrire un servizio sanitario ad ampio raggio. In questi mesi, si è, di fatto, consolidata l’idea della necessità di un rapporto organico e strutturato tra farmacie e distributore di proprietà dei farmacisti. Una visione, questa, che ha permesso di superare le difficoltà della crisi e che, se ulteriormente sviluppata nel 2021, porterà ad affermare ancora di più un modello di farmacia professionale e vicina al cittadino.
A fare la riflessione Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, a cui F-online ha chiesto di fare un bilancio del 2020 e di tracciare le linee per il prossimo anno. «La crisi sanitaria», spiega, «ha visto farmacie e distributori intermedi quotidianamente in prima linea e ha messo ancora di più in luce il loro ruolo cruciale per la popolazione. A emergere, in modo particolare, è l’importanza della distribuzione intermedia di proprietà dei farmacisti, non solo nel garantire la fornitura dei prodotti e servizi indispensabili per l’emergenza, ma anche nel saper cogliere con immediatezza – grazie alla duplice veste di titolari di farmacia e di grossisti – le esigenze delle farmacie e del territorio. Questi risultati hanno, di fatto, messo in luce la bontà della visione, che da anni cerchiamo di portare avanti e che continueremo a sostenere anche nei prossimi mesi, di un rapporto organico e integrato tra farmacie e strutture di riferimento».
Non si tratta, cioè, solo di «creare le basi perché le farmacie possano svolgere al meglio il servizio essenziale a cui sono chiamate, ma di progettare e favorire la loro evoluzione verso un modello di presidio professionale e di rete ben organizzata. Come società farmacisti, ci candidiamo, in questo percorso, come partner di riferimento, supportando le farmacie anche dal punto di vista della crescita culturale e professionale». Le reti, d’altra parte, «saranno sempre più presenti sul territorio e le farmacie, in questo contesto, saranno chiamate a identificarsi in presidi con un’impronta e un approccio ben preciso. Da parte nostra, non possiamo che sostenere quel modello di reale prossimità alla popolazione in grado di mettere in campo un approccio sanitario e una presa in carico del paziente a 360°». Dall’altra parte, però, «ci auguriamo anche che a livello istituzionale venga portato a termine, con la riforma della remunerazione, quel percorso che potrebbe davvero favorire l’affermarsi di tale modello, con un processo che tenda a valorizzare il ruolo professionale rispetto agli aspetti più commerciali». Dal punto di vista associativo, poi, «credo che quest’anno abbia visto un ruolo sempre più attivo di Federfarma Servizi sia nelle attività di supporto a favore delle associate – tra cui vanno ricordati i webinar in collaborazione con Confindustria – Dispositivi Medici e Assobiomedica, fondamentali anche a fronte delle tante ispezioni e controlli che ci sono stati – ma anche nel favorire la risoluzione delle problematiche che lo stato di emergenza sanitaria ha posto e nel consolidare le relazioni istituzionali che hanno permesso una presenza più partecipe della filiera».
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