In questi due anni di pandemia la figura del farmacista ha visto una forte evoluzione professionale e, parallelamente, la farmacia è diventata sempre più un luogo di interfaccia per la salute dei cittadini. I nuovi servizi e, in particolare, la somministrazione dei vaccini in farmacia hanno determinato spinte innovative anche all’interno della distribuzione intermedia, nello sforzo di garantire sempre sicurezza della filiera e tutela dei pazienti.
Queste alcune delle riflessioni lanciate da Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, in una intervista su Spaziolibero Tv, in onda su Rai3 il 23 febbraio, che ha visto anche un intervento di Marco Giudici, direttore esecutivo di Cooperativa esercenti farmacie (Cef).
«Sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria», ha raccontato Mirone, «abbiamo dovuto far fronte a una improvvisa impennata di richieste di prodotti che, in precedenza, avevano un valore residuale nell’assortimento della farmacia. Come società di farmacisti, caratterizzate da un rapporto stretto con le associate, abbiamo raccolto tempestivamente l’istanza che proveniva dalla categoria e ci siamo mossi per garantire canali sicuri di approvvigionamento e prodotti certificati».
Nel corso di questo periodo, ha aggiunto Giudici, «anche l’operatività ha subito notevoli cambiamenti, a partire innanzitutto dalle misure di contenimento del Covid-19, che hanno fortemente impattato le condizioni di lavoro in azienda». Ma, «anche i bisogni e le richieste dalle farmacie si sono via via modificati: le vendite di farmaci legati alle patologie respiratorie e stagionali hanno segnato, soprattutto nel primo anno, una flessione, così come alcuni medicinali legati alle patologie croniche, passate in secondo piano rispetto al Covid-19» e spesso non diagnosticate o monitorate come in precedenza. «Al contempo, nel corso dei mesi, si è assistito a un forte aumento, oltre che, come detto, dei prodotti più strettamente legati all’emergenza, anche di tamponi e vaccini».
E proprio i vaccini hanno richiesto uno sforzo innovativo al comparto. «Come già detto, si tratta di prodotti particolarmente delicati», ha ripreso la parola Mirone. «Tutte le nostre associate hanno dovuto investire per adeguare le modalità distributive alle nuove esigenze, con innovazioni anche di carattere tecnologico. La gestione della catena del freddo caratterizza da sempre le aziende della distribuzione intermedia, ma ha visto, in questo periodo, una ulteriore implementazione, a ogni livello: dalle celle frigorifere, ai contenitori di trasporto, fino ai sistemi di sorveglianza a distanza atti a garantire un controllo costante della temperatura». Ora, il «nostro augurio è che la farmacia» continui a essere, sul territorio, un punto vaccinale, con un allargamento dell’offerta anche ad «altri vaccini necessari alla popolazione».
Una riflessione poi è andata all’e-commerce, che in tutti i settori ha visto un forte incremento: «Il fenomeno è visibile anche nel nostro comparto, per quanto riguarda i prodotti per i quali, da normativa, è consentita la vendita online». Ma c’è un aspetto da considerare: «quando si ha a che fare con la salute delle persone, il livello di controllo», la capacità di garantire «una filiera controllata e certificata, è fondamentale, quale che sia il canale di vendita utilizzato». Da «parte nostra, stiamo valutando di intervenire in questo settore, garantendo, anche in questo caso, una filiera tutelata».
https://www.secof.eu//app/uploads/2022/03/08-03-22_F-online-Intervista-a-Mirone-1.pdf
Comments are closed.