13-10-20_F-online-MIrone su nuova remunerazione
L’emergenza sanitaria ha messo in luce, una volta di più, quanto la rete delle farmacie e delle società di
distribuzione sia fondamentale per la popolazione e per il Ssn, ma, per poter continuare a svolgere tale ruolo, è
indispensabile affrontare nel più breve tempo possibile le criticità legate alla sostenibilità economica del servizio.
In questa direzione, è quanto mai necessario riprendere in maniera più incisiva la riforma della remunerazione e
sul punto stiamo sollecitando un intervento del ministero della Salute. A esprimere preoccupazione è Antonello
Mirone, presidente di Federfarma Servizi: «La crisi legata all’emergenza sanitaria ha accentuato una situazione di
difficoltà che in realtà era già presente tra le aziende della distribuzione intermedia. La distribuzione dei farmaci,
in particolare quelli di fascia A, che rientra nell’ambito del servizio pubblico, è spesso un’attività in perdita. Le
difficoltà sono crescenti e, alla luce di questo, è quanto mai indispensabile riprendere il confronto con le
istituzioni e all’interno della filiera per arrivare a nuova remunerazione. In questa direzione, abbiamo sollecitato il
Ministero per un intervento e, al contempo, stiamo portando avanti esigenze e richieste diventate indifferibili.
D’altra parte, proprio alla luce del periodo di emergenza sanitaria, non possiamo che sottolineare una volta di più
quanto il ruolo della distribuzione intermedia sia indispensabile per assicurare un’uniformità di accesso
all’assistenza farmaceutica e per supportare la farmacia come presidio di prossimità sul territorio».
Vaccini antiflu: servizio a rischio per disomogeneità. Serve regia nazionale
Da Mirone arriva poi una riflessione sulla disponibilità di vaccini per la popolazione: «Desta grande
preoccupazione la disomogeneità tra le varie Regioni nella gestione dei vaccini antinfluenzali, con differenze
relative a quantitativi, tempistiche, disponibilità nelle farmacie, modalità di accesso. In particolare, rileviamo che
il diritto alla tutela della salute dei cittadini – tanto di quelli che rientrano nelle campagne gratuite, quanto, ancor di
più, della popolazione attiva che deve ricorrere al canale privato – viene in questo modo messo a rischio. Lo
ribadiamo una volta di più: su temi così delicati, in cui è in gioco la salute pubblica e l’accesso all’assistenza, è
quanto mai indispensabile una regia nazionale, in grado di garantire uniformità nell’offerta e di ridurre il rischio di
fenomeni speculativi di cui abbiamo già avuto prova nei mesi scorsi e che già si intravedono, almeno in alcune
Regioni».
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